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  • 🏛️ Esame di Stato di Architettura: preparati al meglio con i nostri corsi! 📚

    L'esame di Stato è un passo importante per ottenere l'abilitazione professionale e si avvicina sempre di più. È il momento di concentrarsi sulla preparazione e di scoprire cosa aspettarsi dalla prova! 🎓 Affidati ai nostri corsi: Per affrontare l'Esame di Stato con sicurezza e preparazione, ti invitiamo ad affidarti ai nostri corsi specializzati. Con la nostra esperienza e conoscenza, siamo pronti a guidarti nel percorso di studio in modo efficace e tempestivo. Abbiamo sviluppato programmi completi che coprono sia le competenze pratiche che la conoscenza legislativa, garantendoti una preparazione solida e mirata. 🏢 Prova in presenza: Se la prova si svolge in presenza, i nostri corsi ti forniranno le competenze necessarie per affrontare la richiesta di disegnare un dettaglio o una pianta di una casa. Attraverso esercitazioni pratiche e approfondimenti specifici, potrai affinare le tue abilità e presentare un lavoro di qualità durante l'esame. 💻 Prova a distanza: Nel caso in cui la prova si svolga a distanza, i nostri corsi ti prepareranno adeguatamente per affrontare le richieste di descrizione di opere architettoniche o di fornire dettagli specifici in modo chiaro e completo. Ti forniamo gli strumenti necessari per comunicare in modo efficace anche a distanza, sfruttando le opportunità offerte dalle nuove modalità di esame. 📚 Legislazione: Indipendentemente dalla modalità, i nostri corsi ti offriranno una preparazione approfondita sulla legislazione riguardante l'architettura. Ti forniamo le informazioni più adeguate sulle normative e sui regolamenti, consentendoti di affrontare con sicurezza le domande relative alla legislazione durante l'Esame di Stato. 🎓 Preparati al successo in tempi veloci! Affidandoti ai nostri corsi, potrai beneficiare di un percorso di studio efficiente che ottimizza i tempi e ti prepari al meglio per l'Esame di Stato. Grazie alla nostra esperienza e alla nostra metodologia, potrai raggiungere i tuoi obiettivi in ​​modo rapido ed efficace. In bocca al lupo a tutti gli aspiranti architetti! 🍀✏️🏗️ Affidati ai nostri corsi e preparati a superare l'Esame di Stato con successo. Contattaci oggi stesso per maggiori informazioni e per iniziare il tuo percorso di preparazione. #esamedistatoarchitettura #architetto #professionearchitetto #milano #PreparazioneEsameArchitetto #EsameDiStatoArchitettura #StudiareArchitettura #ArchitettiAmbiziosi Per maggiori informazioni contttaci, https://www.esamearchitetti.com/esamedistatoarchitetto2023

  • Legge 10: Un pilastro fondamentale nella progettazione architettonica per la sicurezza degli edifici

    La progettazione architettonica è un processo complesso che richiede una solida comprensione delle leggi e delle normative. La Legge 10, conosciuta come "Norme sulla sicurezza degli edifici", svolge un ruolo cruciale nella progettazione e nella realizzazione di edifici sicuri in Italia. Negli ultimi anni, questa legge è stata soggetta a importanti aggiornamenti per adeguarsi ai cambiamenti tecnologici e alle nuove esigenze. La Legge 10 del 1991, relativa alla sicurezza degli edifici, ha un'ampia area di applicazione che riguarda molteplici aspetti della progettazione architettonica e delle costruzioni. Tra le principali aree di applicazione della Legge 10 si possono citare: Sicurezza strutturale: la Legge 10 stabilisce i criteri e le procedure per garantire la stabilità e la resistenza degli edifici, in modo da prevenire il crollo o il cedimento delle strutture in caso di eventi sismici o di altre calamità naturali. Prevenzione incendi: la Legge 10 prevede l'adozione di misure e di sistemi antincendio adeguati per prevenire e limitare gli incendi negli edifici, nonché per garantire una corretta evacuazione delle persone in caso di emergenza. Impianti: la Legge 10 stabilisce le norme e i requisiti per gli impianti elettrici, idraulici, di riscaldamento e di condizionamento dell'aria, al fine di garantirne la sicurezza, l'efficienza e la funzionalità. Accessibilità: la Legge 10 prevede che gli edifici siano accessibili per le persone con disabilità, prevedendo la realizzazione di rampe, ascensori e altri elementi che consentano l'accesso a tutti gli ambienti dell'edificio. Titoli abilitativi: la Legge 10 definisce i requisiti e le procedure per l'ottenimento dei titoli abilitativi necessari per la costruzione e la ristrutturazione degli edifici, tra cui il permesso di costruire, il collaudo statico e la certificazione energetica. La legge 10 nel corsi degli anni ha subito diverse evoluzioni per adeguarsi ai cambiamenti tecnologici, alle esigenze emergenti e agli standard internazionali. Alcune delle principali rivoluzioni e aggiornamenti che hanno interessato la Legge 10 includono: Aggiornamenti normativi: Nel corso degli anni, sono stati apportati numerosi aggiornamenti alle normative tecniche di riferimento per la progettazione e la costruzione degli edifici. Questi aggiornamenti hanno tenuto conto delle nuove tecnologie, delle conoscenze scientifiche e delle migliori pratiche per garantire la sicurezza degli edifici. Nuovi requisiti strutturali: Sono stati introdotti nuovi requisiti per la sicurezza strutturale degli edifici, soprattutto per quanto riguarda la resistenza sismica. Sono stati definiti parametri e criteri di progettazione specifici per le diverse zone sismiche del paese, al fine di garantire la stabilità degli edifici in caso di terremoti. Prevenzione incendi: Gli aggiornamenti alla Legge 10 hanno posto un'enfasi maggiore sulla prevenzione incendi, introducendo nuove norme per la progettazione e l'installazione di sistemi antincendio. Sono stati definiti standard più rigorosi per la resistenza al fuoco dei materiali da costruzione e sono state specificate misure di evacuazione e di sicurezza per garantire la protezione delle persone in caso di incendio. Accessibilità: Un altro aspetto significativo della rivoluzione della Legge 10 è stata l'attenzione crescente all'accessibilità degli edifici per le persone con disabilità. Sono state introdotte disposizioni specifiche per garantire l'accesso senza barriere architettoniche, come l'installazione di ascensori, la realizzazione di rampe e la progettazione di spazi adatti alle diverse esigenze. Certificazione energetica: Negli ultimi anni, la Legge 10 ha subito un importante aggiornamento per includere disposizioni sulla certificazione energetica degli edifici. È stato introdotto l'obbligo di valutare e certificare l'efficienza energetica degli edifici, promuovendo soluzioni sostenibili e l'uso di energie rinnovabili. L'architetto deve presentare una relazione tecnica in conformità alla Legge 10 quando richiede un permesso di costruire o un titolo abilitativo per un progetto edilizio. La relazione tecnica è un documento fondamentale che fornisce una descrizione dettagliata del progetto e dimostra la conformità alle disposizioni della Legge 10 sulla sicurezza degli edifici. La relazione tecnica deve essere redatta dall'architetto o da un professionista abilitato che dimostri una competenza tecnica adeguata. In essa vengono inclusi tutti gli elementi necessari per valutare la sicurezza dell'edificio proposto, come la stabilità strutturale, la prevenzione incendi, l'accessibilità, l'efficienza energetica e altri aspetti pertinenti. La relazione tecnica deve includere informazioni dettagliate sul progetto, come le caratteristiche strutturali dell'edificio, la scelta dei materiali da costruzione, i sistemi impiantistici previsti, le misure di prevenzione incendi adottate, le soluzioni per l'accessibilità e altre informazioni rilevanti. Inoltre, la relazione deve dimostrare che il progetto rispetta le norme tecniche e le disposizioni della Legge 10. La presentazione della relazione tecnica al comune o all'autorità competente è una parte essenziale del processo di ottenimento dei permessi e dei titoli abilitativi per un progetto edilizio. La relazione serve a dimostrare che il progetto è stato attentamente progettato e che soddisfa i requisiti di sicurezza stabiliti dalla Legge 10. L'autorità competente valuterà la relazione tecnica e, se ritenuta conforme, potrà rilasciare il permesso di costruire o il titolo abilitativo richiesto. È importante sottolineare che la documentazione richiesta può variare in base alle specifiche normative e alle procedure locali. La Legge 10 rappresenta un elemento fondamentale nel campo dell'architettura, garantendo la sicurezza degli edifici e delle persone che li utilizzano. Gli architetti devono essere aggiornati sulle ultime modifiche della Legge 10 e applicarla in tutte le fasi del processo di progettazione, compresi i requisiti dei titoli abilitativi come il permesso di costruire. La conoscenza approfondita delle norme dettagliate della Legge 10 è essenziale per garantire la conformità e la realizzazione di edifici sicuri e accessibili. #Legge10 #SicurezzaDegliEdifici #ProgettazioneArchitettonica #TitoliAbilitativi #Normative

  • "Esame di Stato per Architetti: Preparazione, Tempi e Modalità"

    L'esame di Stato abilitante alla professione di architetto rappresenta una tappa fondamentale per gli studenti di architettura che desiderano esercitare la professione. Negli ultimi anni, l'esame ha subito delle modifiche significative, in particolare con l'introduzione di una nuova modalità di svolgimento a distanza. Ma quali sono i pro e i contro di questa nuova modalità di esame orale a distanza rispetto alla vecchia modalità di svolgimento? Innanzitutto, uno dei vantaggi principali è rappresentato dalla comodità e dalla flessibilità di poter svolgere l'esame da casa propria, senza dover affrontare eventuali spostamenti. Inoltre, gli studenti hanno la possibilità di utilizzare tutti gli strumenti che possiedono per supportare la loro esposizione. Inoltre, l'esame orale a distanza può ridurre il costo e lo stress associati al viaggio per raggiungere il luogo dell'esame. D'altra parte, ci sono alcuni svantaggi nell'esame orale a distanza. Ad esempio, il candidato non ha la possibilità di mostrare i propri lavori e progetti in modo tangibile, inoltre la connessione Internet può creare problemi tecnici durante lo svolgimento dell'esame. la comunicazione tra il candidato e la commissione può essere meno fluida a causa della distanza e può mettersi i candidati sotto eventuali stress di problemi di comunicazione o la lingua(per i candidati stranieri). TEMPO DI PREPRARSI PER L'ESAME DI STATO?! Il tempo necessario per prepararsi all'esame di Stato dipende dalle competenze e dalle conoscenze individuali. Tuttavia, in media, i laureati in architettura dedicano circa sei mesi alla preparazione dell'esame di Stato, lavorando a tempo pieno. È importante notare che il tempo di preparazione può variare notevolmente a seconda dell'esperienza dell'individuo, delle conoscenze acquisite durante gli studi e della preparazione personale. Un neolaureato in architettura dovrebbe iniziare a prepararsi per l'esame di stato il prima possibile, preferibilmente subito dopo la laurea. È importante iniziare a studiare in modo costante e regolare, in modo da avere abbastanza tempo per prepararsi adeguatamente per l'esame. Gli studenti possono scegliere di seguire un corso di preparazione all'esame di stato, che fornirà loro gli strumenti e le risorse necessarie per superare l'esame. Questi corsi di solito includono lezioni teoriche, esercizi pratici, simulazioni di esame e sessioni di revisione. Quali sono le previsioni per la modalità d'esame nel 2023? Al momento non ci sono notizie ufficiali riguardo alla modalità di esame di stato per l'anno 2023. Tuttavia, è possibile che l'esame orale a distanza rimanga in vigore, anche dopo la fine della pandemia. In ogni caso, è importante rimanere aggiornati sulle ultime notizie riguardanti l'esame di stato e prepararsi adeguatamente per qualsiasi eventualità. Infine, è importante sottolineare l'importanza di frequentare un corso di preparazione all'esame di stato. Il corso fornisce agli studenti le competenze necessarie per superare l'esame con successo, aumentando le loro possibilità di successo. Inoltre, frequentare un corso può aiutare gli studenti a ridurre lo stress e l'ansia associati all'esame, fornendo loro un supporto emotivo e psicologico. In conclusione, l'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di architetto è un passaggio cruciale per gli studenti che desiderano esercitare la professione. La nuova modalità di svolgimento dell'esame orale a distanza presenta vantaggi e sfide, ma è importante prepararsi adeguatamente e frequentare un corso di preparazione per aumentare le probabilità di successo. Mantenere aggiornati sulle ultime notizie riguardanti l'esame di stato è inoltre fondamentale per prepararsi adeguatamente e superare l'esame con successo. per informazioni sul corso di preparazione per l'esame di Stato Architetto consulta il link: https://www.esamearchitetti.com/esamedistatoarchitetto2023

  • Conservare il Passato, Plasmare il Futuro: La Conservazione Architettonica nelle Città Urbanizzate

    Le città moderne sono in costante evoluzione, con nuovi edifici che sorgono e vecchi edifici che vengono demoliti per far spazio a nuove infrastrutture e sviluppi urbani. Tuttavia, è importante anche preservare il nostro passato architettonico, poiché rappresenta la nostra storia e la nostra identità culturale. La conservazione architettonica gioca un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro delle città urbanizzate, offrendo numerosi benefici che vanno oltre il semplice atto di preservare vecchi edifici. Innanzitutto, la conservazione architettonica preserva la nostra memoria collettiva e il nostro patrimonio culturale. Gli edifici storici e i siti del patrimonio sono testimoni irripetibili della nostra storia, raccontando le storie dei nostri antenati e plasmando la nostra identità collettiva. Forniscono un collegamento tangibile al nostro passato e contribuiscono alla nostra comprensione dell'evoluzione culturale e sociale. Conservando gli edifici storici, possiamo assicurare che le future generazioni possano apprezzare e imparare dal nostro patrimonio. In secondo luogo, la conservazione architettonica promuove uno sviluppo urbano sostenibile. Molti edifici storici si trovano nel cuore delle aree urbane, con una ricca importanza storica, sociale ed economica. La loro conservazione può contribuire a rivitalizzare i quartieri urbani, migliorare la coesione comunitaria e sostenere le economie locali attraverso il turismo, gli eventi culturali e il riutilizzo creativo. In questo modo, la conservazione architettonica può contribuire a creare città vibranti, vivibili e sostenibili che bilanciano la modernizzazione con la conservazione culturale. In terzo luogo, la conservazione architettonica favorisce l'innovazione e la creatività. Il riutilizzo adattativo degli edifici storici spesso richiede soluzioni creative e approcci di progettazione innovativi. Riusando strutture storiche per utilizzi moderni, architetti e urbanisti possono dimostrare come il vecchio e il nuovo possano convivere armoniosamente, portando alla creazione di spazi unici e ispiratori. I progetti di conservazione offrono anche opportunità per l'artigianato, le tecniche tradizionali di costruzione e i materiali locali, promuovendo la diversità culturale e stimolando l'innovazione nelle pratiche di progettazione e costruzione. Inoltre, la conservazione architettonica incoraggia il coinvolgimento e la partecipazione della comunità. Gli edifici storici spesso hanno profonde connessioni sociali ed emotive con le comunità locali. La loro conservazione può dare potere alle comunità per partecipare attivamente ai processi decisionali, promuovendo un senso di proprietà, orgoglio e responsabilità. Le iniziative di conservazione architettonica spesso coinvolgono la collaborazione tra diverse parti interessate, come governi locali, comunità, professionisti del settore edile e privati. Questo coinvolgimento può portare a una maggiore comprensione delle esigenze e dei desideri della comunità locale, favorendo un processo decisionale più equo e inclusivo nella pianificazione urbana. Infine, la conservazione architettonica promuove la qualità del design e dell'architettura. Gli edifici storici spesso sono esempi di eccellenza architettonica e di design, rappresentando stili architettonici unici e dettagli artigianali raffinati. La conservazione di questi edifici può ispirare la progettazione contemporanea, offrendo spunti per nuove idee e soluzioni. Inoltre, il restauro e la conservazione di edifici storici richiedono un attento studio del contesto storico e culturale, delle tecniche costruttive e dei materiali tradizionali, promuovendo l'apprendimento e la diffusione delle competenze nel settore dell'architettura e dell'edilizia. Tuttavia, la conservazione architettonica nelle città urbanizzate può anche incontrare sfide e ostacoli. Il costo finanziario della conservazione e del restauro degli edifici storici può essere elevato, e potrebbe essere necessario affrontare questioni di zonizzazione, normative edilizie, proprietà e interessi conflittuali. Tuttavia, gli sforzi dedicati alla conservazione architettonica possono essere ampiamente ripagati dai benefici a lungo termine per la comunità e per lo sviluppo sostenibile delle città. In conclusione, la conservazione architettonica è un elemento essenziale per plasmare il futuro delle città urbanizzate. Non solo ci permette di conservare il nostro passato e preservare la nostra identità culturale, ma promuove anche uno sviluppo urbano sostenibile, l'innovazione, la partecipazione della comunità e la qualità del design. Investire nella conservazione architettonica significa investire nel benessere delle comunità locali, nel patrimonio culturale e nell'evoluzione delle città per le future generazioni. È importante trovare un equilibrio tra modernizzazione e conservazione, poiché la nostra storia e il nostro patrimonio architettonico sono tesori da custodire per le generazioni future.

  • Nuovo codice degli appalti 2023

    È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il nuovo codice appalti, dlgs 36/2023. Ecco il testo da scaricare completo di allegati e le principali novità Il nuovo codice appalti è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 marzo 2023, rispettando i tempi previsti. Diamo il benvenuto al dlgs 36/2023 che dal primo aprile 2023 manda in pensione il dlgs 50/2016 dopo quasi 7 anni di onorata carriera (in realtà l’entrata in vigore delle nuove disposizioni è soggetta a un periodo transitorio). Uno dei punti focali del nuovo codice è la digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dell’appalto. Anche le stazioni appaltanti avranno l’obbligo di migrare verso piattaforme aperte interoperabili (BIM): dovranno adottare metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti per importo a base di gara superiore a 1 milione di euro. Nuovo codice appalti, download dlgs 36/2023 Il testo del dlgs 36/2023 è stato pubblicato sul supplemento ordinario n.12 della Gazzetta Ufficiale n. 77 del 31 marzo 2023. Ecco il testo completo del nuovo codice. SCARICA NUOVO CODICE APPALTI DLGS 36/2023 PDF Nuovo codice appalti, quando entra in vigore? Quando entra in vigore il nuovo codice appalti? Il codice si applicherà a tutti i nuovi procedimenti a partire dal 1° aprile 2023. Dal 1° luglio 2023 è prevista l’abrogazione del dlgs 50/2016 e l’applicazione delle nuove norme anche a tutti i procedimenti già in corso. Nuovo codice appalti e digitalizzazione La digitalizzazione è il carburante per l’intero sistema e per il ciclo di vita dell’appalto. Un vero e proprio “ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale” composto da una serie di elementi: banca dati nazionale dei contratti pubblici; fascicolo virtuale dell’operatore economico, appena reso operativo dall’Autorità nazionale anti corruzione (ANAC); piattaforme di approvvigionamento digitale; procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici. Digitalizzazione totale anche per quanto riguarda l’accesso agli atti, in linea con le procedure di affidamento e di esecuzione dei contratti pubblici. Nuovo codice appalti: procedure di affidamento L’articolo 50 del nuovo codice appalti prevede un sistema di procedure per l’affidamento differente rispetto all’impianto precedente: limiti più alti per gli affidamenti diretti e un sistema semplificato. Sono previste le seguenti procedure di affidamento: Lavori: affidamento diretto fino a 150.000 euro; procedura negoziata senza bando, con consultazione di 5 operatori economici, per i lavori di importo fino a 1 milione di euro; procedura negoziata senza bando, con consultazione di 10 operatori economici, per i lavori di importo fino a soglia; Servizi e forniture: affidamento diretto fino a 140.000 euro; procedura negoziata senza bando, con consultazione di 5 operatori economici, per i servizi/fornitura fino a soglia di rilevanza europea. Inoltre, per l’affidamento di lavori di importo pari o superiore a 1 milione di euro e fino 5,382 milioni di euro è fatta salva la possibilità di procedere con gara ad evidenza pubblica senza necessità di motivazione. Con l’entrata in vigore del nuovo codice appalti (luglio 2023), la metodologia BIM diventerà una realtà consolidata nella normale amministrazione di un appalto pubblico. Nuovo codice appalti e RUP, cosa cambia Nel nuovo codice appalti la figura del RUP cambia nome rispetto al dlgs 50/2016: da responsabile unico del procedimento diventa responsabile unico del progetto. A lui vengono affidate le fasi di: programmazione; progettazione; affidamento; esecuzione. Novità del nuovo testo rispetto alla bozza di dicembre 2016 risiede nei requisiti del RUP che adesso vengono definiti nell’allegato I.2. Nella bozza di dicembre tale allegato conteneva, invece, indicazioni su nomina e compiti del responsabile unico del progetto. Altra novità interessa la nomina. Secondo il testo approvato in Coniglio dei Ministri spetta alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti e non al responsabile dell’unità organizzativa, come riportato nella bozza di dicembre. Inoltre può essere scelto preferibilmente all’interno della stazione appaltante anche tra i dipendenti con contratto a tempo determinato (altra novità rispetto alla bozza di dicembre). Nuovo codice appalti: si al subappalto a cascata La novità in materia di subappalto è introdotta dall’art. 119 dlgs 36/2023, precisamente al comma 17. La novità è che si può ricorrere al subappalto a cascata, a differenza di quanto indicato nell’art. 105 dlgs 50/2016 in cui ne era specificato il divieto. Che cos’è il subappalto a cascata? È l’affidamento di lavorazioni di competenza del subappaltatore, ad una impresa terza. Il nuovo codice appalti stabilisce che è possibile farlo a discrezione della stazione appaltante. Progettazione secondo il nuovo codice: addio al definitivo Il nuovo testo abolisce completamente il livello intermedio di progettazione: i livelli di progettazione diventano due: progetto di fattibilità tecnico-economica; progetto esecutivo. L’allegato I.7 del Codice definisce i contenuti dei due livelli di progettazione e stabilisce il contenuto minimo del quadro delle necessità e del documento di indirizzo della progettazione che le stazioni appaltanti e gli enti concedenti devono predisporre. Appalto integrato Prevista la possibilità di ricorrere all’appalto integrato! Si parla di appalto integrato quando il contratto ha per oggetto sia la progettazione che l’esecuzione dei lavori, ossia l’affidamento della progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnico-economica approvato. Il nuovo codice consente il ricorso all’appalto integrato. Revisione prezzi Nelle procedure di affidamento è obbligatorio l’inserimento delle clausole di revisione prezzi che si attivano per variazioni del costo dell’opera, della fornitura o del servizio, in aumento o in diminuzione, superiori al 5% dell’importo complessivo e operano nella misura dell’80% della variazione stessa, in relazione alle prestazioni da eseguire in maniera prevalente. Qualificazione stazioni appaltanti Le stazioni appaltanti delle unioni di comuni, delle provincie e delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia e delle regioni, sono iscritte nell’elenco ANAC delle stazioni appaltanti qualificate con riserva. Le succitate stazioni appaltanti devono presentare domanda di scrizione con riserva agli elenchi delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza qualificate a partire dal 1° luglio 2023, così da prestare ausilio in favore di altre SA non qualificate. Le stesse, a decorrere dal 1°gennaio 2024, dovranno presentare domanda per l’iscrizione a regime nei medesimi elenchi. L’iscrizione con riserva ha una durata non superiore al 30 giugno 2024. La qualificazione è prevista per: affidamento diretto di servizi e forniture superiori alle soglie; affidamento di lavori superiori a 500.000 €. Il sistema di qualificazione entrerà in vigore il 1° gennaio 2024. Nuovo e vecchio codice: periodo transitorio E’ previsto un periodo transitorio in cui coesisteranno i 2 codici che terminerà il 1° gennaio 2024. Il nuovo codice entra in vigore il 1° aprile 2023, ma le sue disposizioni acquistano efficacia dal 1° luglio 2023; tuttavia, per avvisi o bandi pubblicati prima di tale data, si continuano ad applicare le regole del vecchio codice appalti (dlgs 50/2016). Occorre prestare particolare attenzione all’intreccio normativo: per conoscere tutti i dettagli ti rimando a uno specifico contenuto sull’entrata in vigore e il periodo transitorio. Entrata in vigore codice appalti 2023 Non rischiare di trovarti impreparato. Per adeguare al meglio i tuoi sistemi e per essere certo di rispondere appieno ai nuovi adempimenti, affidati ad un unico interlocutore in grado di supportare il tuo lavoro. Nuovo codice appalti e il principio del risultato Un’altra novità del nuovo codice rispetto al dlgs 50/2016 è il principio del risultato a cui è dedicato il primo articolo del dlgs 36/2023: Il principio del risultato costituisce attuazione del principio del buon andamento e dei correlati principi di efficienza, efficacia ed economicità. Esso è perseguito nell’interesse della comunità e per il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione europea. La vera rivoluzione è contenuta nel comma 4: la responsabilità del personale finora veniva intesa come responsabilità di violazione delle norme. Il principio del risultato, invece, presuppone che la valutazione avvenga in finzione del risultato concreto raggiunto e non solo per la mera applicazione delle norme. L’obiettivo principale del nuovo codice è quello di gestire bene ogni fase: dall’affidamento fino alla realizzazione dei lavori con la massima tempestività e il miglior rapporto qualità/prezzo. Ma se velocità significa non applicare correttamente le norme o significa mettere da parte la qualità, perde di valore. Il nuovo codice si apre con l’analisi di 12 principi generali di derivazione costituzionale, tra cui il principio del risultato che richiama il principio del buon andamento di cui all’art. 97 della Costituzione. Tale principio è in funzione di altri principi: concorrenza, trasparenza, verificabilità, tracciabilità, efficacia, efficienza, economicità. https://biblus.acca.it/nuovo-codice-appalti-2023/

  • Ultime Notizie Esame di Stato Architetto 2023

    In merito all’Esame di Stato Architetto 2023 13/02/2013 Milleproroghe 2023: gli emendamenti sui settori della conoscenza approvati dalle Commissioni riunite del Senato hanno stabilito: Esami di Stato di abilitazione per alcune professioni regolamentate Prorogate al 31 dicembre 2023 le norme secondo cui, in deroga alle vigenti disposizioni normative, con uno o più decreti del Ministro dell’università e della ricerca possono essere: definite l’organizzazione e le modalità della prima e della seconda sessione dell’anno 2023 degli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle seguenti professioni regolamentate: dottore agronomo e dottore forestale, architetto, assistente sociale, attuario, biologo, chimico, geologo, ingegnere, tecnologo alimentare, dottore commercialista ed esperto contabile; individuate modalità di svolgimento diverse da quelle ordinarie, ivi comprese modalità a distanza, per le attività pratiche o di tirocinio previste. Ovviamente non è possibile con certezza capire  la  modalità d’esame: unica, classica o addirittura  una terza modalità (modalità di svolgimento diverse da quelle ordinarie, ivi comprese modalità). La discrezionalità del ministero è ampia,dovremo aspettare i decreti attuativi, previsti per marzo 2023. Consigliamo di cominciare subito, di prepararsi sul progetto architettonico lettura o redazine (storia, tipologie, composizione, disegno), utile per ogni tipologia di modalità. Ti ricordiamo inoltre i nostri corsi ottimizzati per ogni tipologia di modalità d’esame. https://www.esamearchitetti.com/esamedistatoarchitetto2023

  • Consigli per superare l'esame di Stato Architetto

    L'unica prova orale dell'esame di Stato Architetto Senior/Junior sembra più facile e fattibile rispetto alla prova tradizionale per la quale si doveva preparare tre prove scritte ed una prova orale finale; ma devo dire che fare l'esame in unica prova orale non è cosi semplice come sembra, ci sono tanti fattori che influenzano sulla procedura dell'esame e possono ribaltare il risultato in pochi minuti. Il primo ed il "più importante" fattore è giustamente la preparazione, bisogna padroneggiare tutte le materie dell'esame sia la progettazione architettonica/urbanistica sia le normative, disciplina e deontologia. Altri fattori importanti sono l'ansia, la concentrazione, il padronaggio della lingua italiana(considerando che ci sono tanti stranieri laureati in Italia che vogliono sostenere l'esame) , la capacità di formare un discorso analitico/descrittivo, ed ecc. Io sono il tutor del corso preparazione per esame di Stato Architetto da 2015 e qui sotto vi voglio dare dei consigli su come prepararsi per l'esame in modo di avere alta possibilità di superarla al primo colpo; Le domande che si fa prima di cominciare a studiare sono: COME, COSA e QUANDO cominciare a studiare per l'esame di Stato. "Il miglior tempo per iniziare a studiare è 3/4 mesi prima dell'esame, bisogna considerare che il tempo di studio per ogni persona può variare." Quali sono i riferimenti da studiare? I riferimenti da studiare c'è ne sono tanti nel mercato, il più famoso è il prontuario di Fabio Alberto Ceccarelli, ci sono altri manuali dell'architetto come , Manuale per l'esercizio delle professione e l'esame di stato. Sinceramente vi suggerisco di studiare il manuale più semplice da capire perché dovete ricordarvi tutto durante l'esame ed alcuni prontuari sono molto complicati a capire! non vi fidare delle dispense di altri ragazzi che hanno fatto l'esame perché possono ommettere tanti dettagli importanti, sempre studiare i documenti e normative originali. Ricordatevi le domande non sono solo delle normative ma anche del progetto cercate di vedere tanti progetti contemporanei nazionali ed internazionali sui siti e formare un discorso analitico degli argomenti come il concept, la struttura, consumo energetico, le norme di riferimento ed il processo edilizio. Se dovete fare l'esame a Milano, sul sito " https://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/ " ci sono tanti progetti del periodo modernismo e contemporaneo. PER RIDURRE L'ANSIA BISOGNA FARE TANTE SIMULAZIONI DI ESAME. Ci sono diversi modi per ottenere le domande dell'esame: 1- La prova orale online ci da questa possibilità di sentire l'esame di altri candidati da remoto e formare un idea su come può procedere l'esame.* *n.b. ogni commissione di esame può concentrarsi su un argomento piuttosto che l'altro ed è meglio sentire le domande della vostra commissione d'esame. 2- I gruppi di whatsapp dove i candidati condividono le domande dell'esame. ATTENZIONE! STUDIARE SOLO LE DOMANDE DELL'ESAME NON è SUFFICIENTE PER SUPERARE L'ESAME. Alla fine il mio suggerimento per superare l'esame in poco tempo è di iscriversi ad un corso di preparazione con il prezzo accessibile che comprende il pacchetto completo per preparazione per l'esame di Stato Architetto. Il corso esame di Stato Online ha numerosi vantaggi con lo scopo di farvi superare l'esame a primo colpo; il corso non finisce e continua fino a superamento dell'esame senza alcun costo aggiuntivo. impiegare un metodo unico nel programma di studio le lezioni sono interamente online, non sono video registrate e gli iscritti hanno un tutor personale che vi segue in tutte le fasi dello studio. c'è la possibilità di sostenere almeno 5 simulazioni d'esame specifiche per ogni sede. il corso offre tutti i materiali di studio su una piattaforma Arcloud e c'è anche la possibilità di scaricare tutto in pdf. è possibile cominciare il corso in qualsiasi momento e non ci sono limiti di lezioni e revisioni per maggiori informazioni clicca qui

  • "Simulazione + Lezione" Esame di Stato Architetto, Novembre 2022

    Come indicato dal sito MIUR, la seconda sessione dell'esame di Stato Architetto 2022 inizia il 17 Novembre (Architetto Senior) ed il 24 Novembre (Architetto Junior). L'esame è strutturata in un UNICA Prova Orale che viene sostenuta tramite un colloquio individuale da remoto. Questa modalità di esame è iniziata dall'inizio di COVID in 2020 e c'è un'alta possibilità che la seconda sessione di 2022 sia l'ultima sessione che si fa l'esame orale e da 2023 si riprende la modalità tradizionale dell'esame. il colloquio d'esame dura fra 25 a 40 minuti e le domande dell'esame comprendono sia la parte progettuale sia quella di legislazione edilizia(privata e pubblica), urbanistica e professionale. Questa modalità d'esame sembra molto vantaggiosa rispetto a quella tradizionale. Essendo vicini alle date dell'esame, abbiamo deciso di offrire una simulazione+ revisione/lezione ai candidati che devono sostenere l'esame a Novembre 2022 con l'obiettivo di colmare le lacune e preparare i candidati ad affrontare i progetti in maniera critica ed analitica. La modalità di simulazione è uguale a quello dell’esame suddiviso in due parti. Nella prima parte viene dimostrato un progetto con le domande che riguardino il concetto, la struttura, lo storia e le normative. Nella seconda parte le domande sono concentrate sulla legislazione urbanistica/ edilizia e professione dell’architetto(codice deontologico). La simulazione dura circa un’ora e mezza con le correzioni e indicazioni sulle quali il candidato deve essere più concentrato. Alla fine di simulazione vi diamo una dispensa con tutte le domande/ risposte dell'esame negli anni scorsi aggiornata Settembre 2022. Il costo di simulazione è di 100 Euro, Iva inclusa. Il giorno e l’orario di simulazione è da concordarsi con il tutor del corso. Per iscrizione e maggiori informazioni scrivici una email : esamearchitetto.milano@gmail.com O mandaci un messaggio su WhatsApp al numero: 3275462610 n.b. è possibile detrare il costo di simulazione dal costo totale del corso in caso si decide di fare un corso di preparazione per l’esame. https://www.esamearchitetti.com/corsoedsarchitetto2022

  • Norme Tecniche di Attuazione e Regolamento edilizio, le differenze e prevalenza

    In caso di contrasto tra normativa e segno grafico occorre dare prevalenza alla prima. Gli strumenti programmatici del territorio hanno natura duale composta da mappe e NTA. Per quanto le cartografie del PRG/PGT siano prodotte bene, non è possibile che siano sufficienti per comunicare al lettore l’intento e i limiti pianificatori previsti in un territorio. Le norme tecniche attuative non furono espressamente introdotte con la L. 1150/42 e neppure con la Legge Ponte n. 765/1967. Di fatto esistevano già proprio per rendere completo, comprensivo e concretamente attuabile la parte cartografia del Piano Regolatore comunale. Le norme tecniche di attuazione, o norme tecniche attuative (NTA), hanno da sempre formato parte integrante e inscindibile del PRG, andando a dettagliare le previsioni programmatiche e la zonizzazione. A titolo di esempio, le NTA dispongono prescrizioni e limiti quantitativi dei parametri edificatori per ogni zona o fabbricati (cubaggi, superfici, altezze massime), destinazioni d’uso ammissibili, distanze tra costruzioni, oppure contengono prescrizioni specifiche per ogni zona espressamente consentite o meno. Tra Norme tecniche attuative e Regolamento edilizio. Le norme tecniche di attuazione si vanno ad integrare col regolamento edilizio comunale, spesso in rapporto complementare e a volte pure in contraddizione, lasciando aperti spazi a contenziosi e difficoltà applicative. Tra le NTA e Regolamento edilizio esiste una radicale differenza da un punto di vista formale e sostanziale. Da un punto di vista formale le NTA, essendo parte integrante del PRG/PGT, seguono ovviamente lo stesso iter procedurale (adozione e approvazione Consiglio comunale), mentre il Regolamento Edilizio in quanto atto di natura regolamentare è sufficiente il vaglio della Giunta comunale. Nella sostanza invece differiscono per diversi aspetti, pur affrontando gli stessi argomenti di assetto del territorio. Il Regolamento edilizio disciplina gli aspetti procedurali amministrativi, igienico sanitari, cantieristici, decoro e aspetto esteriore tra spazi privati e pubblici, e infine definizione generica dei parametri edificatori; le NTA invece dettagliano i parametri edificatori e le prescrizioni costruttive in maniera puntuale e riferita ad ogni zonizzazione, arrivando a fornire riferimenti precisi per ogni edificio. Ad oggi le norme tecniche attuative possono anche articolarsi all’interno dello PRG come schede norma, cioè particolari paragrafi che dispongono indirizzi progettuali relativi ad una zona ben definiti, senza fornire particolari disposizioni, appunto lasciate da definire al proponente la trasformazione dell’area. Con l’emanazione della L. 1150/42 furono maggiormente delineati i limiti tra PRG e Regolamento edilizio, ponendo un solco divisorio giunto fino ai giorni nostri. Chiaramente tra Regolamento Edilizio e NTA deve esistere un principio di coerenza e congruenza in maniera orizzontale tra loro, e soprattutto in maniera verticale con norme sovraordinate (nazionali/regionali) e discipline settoriali. In caso di divergenza e contrasto con esse, devono essere disattese e applicate quelle gerarchicamente prevalenti fino al loro successivo adeguamento o recepimento espresso, in quanto diritto/dovere pianificatorio posto nelle mani dell’ente comunale. I contrasti tra strumenti urbanistici e regolamenti comunali possono essere in prima istanza affrontati secondo il principio di sopravvenienza cronologica e gerarchica. Invece in caso di contrasto interno tra gli stessi componenti del PRG pongono difficile margine di manovra e interpretazione. Ammettiamo il caso in cui le cartografie o gli elaborati grafici abbiano una previsione risultante discorde da quella previsione indicata nelle norme tecniche attuative. Facciamo un esempio utilizzando la fattispecie trattata dal Consiglio di Stato IV con sentenza n. 49/2014. Nei grafici un edificio aveva una campitura diversa da quella del proprio resede pertinenziale esclusivo, mentre le norme tecniche attuative prevedevano che l’estensione del grado di tutela e limiti di edificabilità all’intera rispettiva area di sedime pertinenziale. Delle due in contrasto tra loro, soltanto una deve prevalere: secondo la consolidata giurisprudenza sono le norme tecniche attuative, ovvero la parte normativa, a prevalere sulle disposizioni grafiche (Cons. di Stato IV n. 3081/2007; idem n. 4462/2000). Si tratta di un principio coerente col più alto principio generale di tutela dell’affidamento che tende a privilegiare nel senso meno gravoso per la proprietà privata, da applicare nei casi in cui si verifichi contrasto tra elaborati cartografici e grafici scaturente nei confronti della disciplina normativa del Piano Regolatore, appunto le Norme tecniche attuative. (Cons. di Stato IV n. 3081/2007). Articolo curato da Carlo Pagliai https://www.studiotecnicopagliai.it

  • Prova orale Esame di Stato Architetto, Lettura del manufatto Architettonico

    Prima dell'inizio Covid, l'esame di Stato Architetto consisteva di 3 prove scritte ed una prova orale. La prima e seconda prova erano relativi alla progettazione architettonica o urbanistica. La procedura di progettazione e la relazione illustrativa(la seconda prova scritta) è quasi la stessa del discorso analitico che si fa all'esame orale. Qui sotto dimostro uno esempio della procedura di progettazione nella prima prova scritta di Esame di Stato Architetto Senior paragonando con il discorso che si prepara per il colloquio. 1- Identificare i dati del progetto Sia per il tema di nuova costruzione sia per quello di progettazione urbanistica è necessario identificare la superficie del territorio( ST / SF), gli indici e i vincoli che si trovano nel lotto specificato dalla commissione d'esame. n.b. è fondamentale sapere le differenze fra la superficie territoriale e la superficie fondiaria. 2- Calcoli il calcolo del volume costruibile massimo nel terreno è il primo quesito da ottenere prima di iniziare il disegno.* i calcoli verranno fatti attraverso gli indici che si trovino sul PGT/ piano dei servizi per la città di Milano. *Il candidato deve sapere le formule per fare i calcoli del volume e la SLP anche nella prova orale. 3- La tipologia Nel tema della prova scritta è già specificata la tipologia dell'edificio richiesta ma nella prova orale il candidato deve identificare la tipologia guardando le foto che viene dimostrato sullo schermo quindi è necessario sapere le caratteristiche principali della tipologia residenziale(blocco, linea, torre) e la tipologia pubblica (scuola, residenza per anziani, ecc.) . 4- il contesto culturale dell'edificio solo per la prova orale serve sapere le motivazioni culturali che hanno determinato le principali caratteri dell'edificio. 5- Normative di riferimento Ogni progetto viene disciplinato dalle normative edilizie ed urbanistiche vigenti. Il DM 1444/68( legge Ponte) è la norma che disciplina sia l'aspetto urbanistico che l'aspetto architettonico dell'edificio. Altroché Standard urbanistici e distacchi stradali ci sono norme che definiscono i distacchi fra gli edifici e densità edilizia in diverse zone della . Avere una buona conoscenza del Regolamento Edilizio e NTA della città in cui si fa l'esame è essenziale per superare l'esame. 6- Concept Il passo successivo è l'analisi dei percorsi e formare palinsesto dei servizi considerando le superfici minime di ogni unità ambientale , le aree di passaggio e manovra per gli ambienti adattabili/ accessibili e visitabili.(DM 236/89 ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE)* n.b. nella prova orale è molto importante descrivere il concept del progetto facendo riferimento alle normative di riferimento che hanno disciplinato la forma del progetto. 7 -struttura è fondamentale sapere il sistema costruttivo, la struttura portante e la modalità di distribuzione del peso di edificio sul terreno(travi, pilastri e fondazione). La norma che disciplina la struttura e i materiali dell'edificio è ntc.2008. Generalmente le strutture degli edifici residenziali sono a telaio fatto di Cls Armato. 8- Sistema ambientale il rapporto fra le unità ambientali, collegamenti verticali ed orizzontali. Il rapporto dell'edificio con il contesto urbano, il rapporto fra gli spazi chiusi/semi chiusi e aperti. L'aspetto bioclimatico del progetto 9- Elaborati grafici Disegno della pianta, sezione, prospetti e particolare costruttivo nella scala richiesta. Nella prova orale si può definire la scala del progetto attraverso i dettagli negli elaborati per capire s'è un progetto preliminare, definitivo o esecutivo. 10- Nodi tecnologici Il nodo tecnologico è la parte critica dell'edificio dove convergono due o più materiali. Nel nodo tecnologico è importante il ponte termico e come risolverlo con soluzioni efficaci. Ci sono tre nodi principali: l'attacco a terra, solaio interpiano e la copertura. 11- Titoli abilitativi Questa parte serve solo per la prova orale dove bisogna spiegare il titolo abilitativo che serve per costruire l'edificio. IL CORSO DI PREPARAZIONE ESAME DI STATO ARCHITETTO Siamo i primi in Italia per l’autorevolezza, professionalità, innovazione, investimenti in R&S, crescita e percentuali di promossi Siamo un gruppo di Docenti sostenuti da un gruppo di ricerca multidisciplinare che si avvale costantemente di consulenze del mondo academico e di famosi studi di architettura. Siamo stati i primi e siamo ancora gli unici, ad offrire un metodo per affrontare velocemente l’EdS. Un metodo originale, innovativo, semplice e sintetico. La nostra "altissima" percentuale di corsisti promossi è dovuta alla professionalità, serietà e dal metodo innovativo che sin dal primo giorno del Corso, ti trasmetteremo. per maggior informazioni sul corso contattaci esamearchitetto.milano@gmail.com Tel: 3275462610

  • "COHOUSING" caratteristiche e vantaggi

    Il termine "cohousing" definisce degli insediamenti abitativi composti da alloggi privati, corredati da ampi spazi comuni (coperti e scoperti) destinati all'uso collettivo e alla condivisione tra i coresidenti . Tra i servizi collettivi vi possono essere ampie cucine, lavanderie, spazi per gli ospiti, laboratori per il fai da te, spazi gioco per i bambini, palestra, piscina, internet cafè, biblioteca e altro. Le abitazioni private sono di solito di dimensioni più limitate rispetto alla media delle normali abitazioni (più piccole dal 5 al 15%). Per una duplice motivazione: contenere i costi complessivi dell’intera area interessata dal progetto di cohousing e favorire un reale ed intenso utilizzo delle aree comuni che comportano una quota di partecipazione in capo a ciascun cohouser. Di solito un progetto di cohousing comprende dalle 20 alle 40 famiglie che convivono come una "comunità intenzionale" di vicinato (vicinato elettivo) e gestiscono gli spazi comuni in modo collettivo ottenendo in questo modo risparmi economici e benefici di natura ecologica e sociale. La coresidenza si sta affermando come strategia di sostenibilità: se da un lato, infatti, la progettazione partecipata * e la condivisione di spazi, attrezzature e risorse agevola la socializzazione e la mutualità tra gli individui, dall'altro questa pratica, unitamente ad altri approcci quali ad esempio la costituzione di gruppi d'acquisto solidale, l'auto condivisa o i diversi servizi utilizzati in comune, favoriscono il risparmio energetico e diminuiscono l'impatto ambientale della comunità. Le principali caratteristiche di "cohousing" sono: multifunzionalità comunitaria: a fianco di funzioni più tradizionalmente residenziali sono presenti sempre servizi di vario tipo, destinati alla fruizione prevalente da parte dei membri della comunità; regole costituzionali e operative di carattere privato: tali insediamenti sono regolati da un sistema, generalmente abbastanza semplice, di regole di diritto privato, introdotte dai componenti della comunità per garantirne la specificità ed il funzionamento; componente valoriale: nella maggior parte dei casi la comunità si costituisce sulla base di una componente valoriale più o meno esplicita, come possono essere ad esempio servizi, valore d'investimento immobiliare, qualità ambientale, relazioni sociali o il senso di sicurezza, tale da conferirle un'accezione fortemente comunitaria; auto-selezione dei residenti: la formazione della comunità avviene per auto-selezione, solitamente ex-ante rispetto alla realizzazione materiale dell'insediamento. La scelta dei residenti avviene secondo meccanismi informali da cui deriva il cosiddetto “vicinato elettivo”; auto-organizzazione e partecipazione: un qualche grado significativo di auto-organizzazione e partecipazione dei residenti è un tratto essenziale della coabitazione. COHOUSING in ITALIA In Italia, la maggior parte delle coresidenze nascono grazie all'investimento di un gruppo di persone su un immobile dove l'intenzione è quella di trasferirsi insieme una volta costruito. Gli spazi condivisi vengono generalmente assimilati agli spazi condominiali e pertanto ricondotti alle norme e ai modelli urbanistici esistenti e l'aspetto giuridico è quello normalmente regolato dall'atto di compravendita. In Italia la coresidenza è iniziata come processo dal basso che, talvolta, ha portato alla realizzazione di comunità intenzionali come ad esempio gli Eco villaggi. Solo dall'inizio del ventunesimo secolo si assiste ad una evoluzione dell'approccio come nuova modalità abitativa che prende piede anche attraverso la formazione di comitati promotori costituiti spesso in associazioni per la promozione sociale. In alcune regioni si stanno esplorando forme di innovazione sociale di gestione del bene comune quello affidamento di un immobile in comodato d'uso gratuito per un lungo tempo. Questo diverso approccio di "secondo welfare" (che si affianca al sistema statale di politiche sociali garantito con aperture a diverse collaborazioni tra pubblico e privato) sta aprendo la strada a nuovi modelli abitativi per la terza età. Qui sotto abbiamo riportato alcuni esempi e start up di cohousing in Italia: 1-Urban Village Bovisa, Milano Il complesso è stato realizzato tra il 2007 e il 2009. È composto da 32 unità abitative disposte a corte intorno ad un giardino comune.Tra i servizi comuni ci sono l’orto, la lavanderia-stireria, la piscina-solarium, l’asilo e il car-sharing. 2-Urban Village Navigli, Milano Le caratteristiche principali del progetto sono la climatizzazione degli ambienti con un sistema di pompe di calore geotermiche che scambia energia con il terreno presenza di impianti fotovoltaici condominiali per la produzione di energia elettrica materiali e tecniche di costruzione che permettono l'isolamento termico e acustico nettamente al di sotto delle soglie massime stabiliti dalle norme vigenti la possibilità di costituire un Gas (Gruppo di acquisto solidale) per l'acquisto degli alimentari biologici e privilegiando la filiera corta presenza di spazi verdi 3-Terracielo – Rodano (MI) un cohousing particolarmente orientato ai temi della sostenibilità edilizia ed energetica, è infatti uno dei primi complessi in classe energetica A+ che ha visto il Politecnico di Milano coinvolto nella progettazione impiantistica. Un progetto inizialmente nato come tradizionale che, con il supporto di cohousing.it, si è adeguato alle richieste dei futuri cohouser dotandosi di spazi e servizi comuni (400 mq di spazi coperti e oltre 2000 mq di verde comune) che oggi caratterizzano questo complesso dal cuore tecnologico e dallo spirito collaborativo. *progettazione partecipativa (conosciuto una volta come cooperative design, progettazione cooperativa o co-design) è un approccio di progettazione che tenta di coinvolgere attivamente tutti i portatori di interesse/stakeholder (impiegati, partner, clienti, cittadini, utenti finali) nel processo di progettazione col fine di contribuire a garantire che il prodotto incontri i loro bisogni e che sia usabile. https://it.wikipedia.org/wiki/Coresidenza

  • Autorizzazioni paesaggistiche

    Il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 prescrive, all’art. 146, che i proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili o aree di notevole interesse pubblico sottoposti a tutela ai sensi di legge, hanno l’obbligo di sottoporre all’ente competente (Regione o ente subdelegato) i progetti delle opere che intendano eseguire, corredati della documentazione prevista, ai fini di ottenere preventiva autorizzazione. In difetto di essa i lavori non possono essere iniziati. Il Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 prescrive, all’art. 146, che i proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili o aree di notevole interesse pubblico sottoposti a tutela ai sensi di legge, hanno l’obbligo di sottoporre all’ente competente (Regione o ente subdelegato) i progetti delle opere che intendano eseguire, corredati della documentazione prevista, ai fini di ottenere preventiva autorizzazione. In difetto di essa i lavori non possono essere iniziati. L’autorizzazione paesaggistica non è necessaria nei seguenti casi (art. 149 del D. Lgs. 42/2004): per gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici; per gli interventi inerenti l’esercizio dell’attività agro-silvo-pastorale che non comportino alterazione permanente dello stato dei luoghi con costruzioni edilizie ed altre opere civili, e sempre che si tratti di attività ed opere che non alterino l’assetto idrogeologico del territorio; per il taglio colturale, la forestazione, la riforestazione, le opere di bonifica, antincendio e di conservazione da eseguirsi nei boschi e nelle foreste indicati dall’articolo 142, comma 1, lettera g, purché previsti ed autorizzati in base alla normativa in materia. Oltre ai suddetti casi di esclusione previsti dall’art. 149, nel nuovo Dpr 31/2017 sono stati individuati ulteriori 31 interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica (Allegato A). Fra questi, anche le opere e gli interventi edilizi che si discostano dal progetto che ha ottenuto l’autorizzazione paesaggistica fino al limite del due per cento delle misure progettuali relative a: altezza, distacchi, cubatura, superficie coperta o traslazioni dell'area di sedime (punto A.31 dell'allegato A). L'autorizzazione paesaggistica è un provvedimento autonomo e presupposto rispetto al rilascio degli altri titoli abilitativi l’intervento proposto e non costituisce presunzione di legittimità del progetto sotto ogni altro profilo. In particolare sono fatte salve le autorizzazioni e le prescrizioni stabilite da altre normative, nonché le verifiche di conformità a disposizioni vigenti oggetto di specifica disamina da parte degli Enti e degli Uffici competenti. In relazione all’entità dell’intervento, la richiesta di autorizzazione, mediante l’opportuna documentazione allegata, darà conto, in sintesi, delle seguenti fasi: lettura del paesaggio - analisi finalizzata alla comprensione delle caratteristiche specifiche del paesaggio alle diverse scale (quali sono i caratteri geomorfologici, idrologici, pedologici, vegetazionali,..? Quali sono le motivazioni alla base dell’apposizione di un vincolo specifico?) sintesi e interpretazione - Individuazione e valutazione dei caratteri strutturali del sistema paesistico-ambientale. Lettura della dinamica del paesaggio (Quali sono le permanenze e qual è il loro significato? Qual è lo stato e il valore degli elementi costitutivi del paesaggio? Quali sono gli elementi di maggiore vulnerabilità?) progetto dell’intervento inserito nel contesto (valutazione) - I contenuti paesistici sono integrati in un processo metodologico unitario di costruzione del progetto. La conoscenza del paesaggio è anche strumento di controllo del progetto (Quali sono gli effetti sul paesaggio? Quella specifica proposta in quello specifico luogo rispetta i valori riconosciuti dal vincolo, ne deteriora i caratteri, contribuisce alla riqualificazione del contesto paesistico di riferimento? Quali sono le trasformazioni che il paesaggio è in grado di assorbire o compensare? Quali correttivi è necessario introdurre?) Ai fini del rilascio dell'autorizzazione, l’Ente competente deve valutare la compatibilità paesaggistica dell'intervento richiesto in rapporto alle caratteristiche del contesto e al valore riconosciuto dal vincolo paesaggistico esistente. In particolare: - l’autorità competente entro 40 gg verifica la documentazione, acquisisce il parere della Commissione per il paesaggio e trasmette la richiesta alla Sovrintendenza; - la Sovrintendenza nei 45 gg successivi dal ricevimento della documentazione rende il proprio parere vincolante. Se la Sovrintendenza esprime parere favorevole, entro i successivi 20 giorni, viene rilasciata l’autorizzazione paesaggistica. In caso di parere negativo, viene comunicato dalla stessa Sovrintendenza il preavviso di diniego, l'autorità competente entro 20 gg. dal ricevimento del definitivo parere della Sovrintendenza emette conforme provvedimento paesaggistico; - se la Sovrintendenza non esprime il proprio parere l’autorità competente procede al rilascio dell’autorizzazione o al diniego in ogni caso decorsi 60 gg dal ricevimento della pratica da parte della Sovrintendenza. Possono rilasciare autorizzazioni paesaggistiche solo gli Enti locali inclusi negli elenchi approvati da Regione Lombardia e ritenuti idonei ad esercitare le competenze paesaggistiche loro attribuite dall’art. 80 della L.R. 12/2005. Per gli Enti locali non idonei le relative funzioni amministrative “sono esercitate, per i territori di rispettiva competenza, dagli enti gestori di parco regionale e dalle comunità montane, nonché dalla Città metropolitana di Milano o dalle province per i restanti territori.” (v. art. 80, comma 9, della LR 12/2005 e s.m.i.). www.cittametropolitana.mi.it

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